SINGAPORE – L’edilizia si colora di green. Le hanno chiamate le “finestre intelligenti” perché sono assolutamente autosufficienti. Nessuna batteria esterna, capacità di accumulo energetico per auto-caricarsi e cambiano colore. Il segreto? Gli elettrocromici, i materiali di cui sono fatte, come descritto sulla rivista Nature Communications.
CAMBIANO COLORE – L’invenzione arriva da Singapore, è il lavoro di un gruppo di ricerca coordinato da Xiao Wei Sun, del Politecnico di Nanyang. Gli elettrocromici sono materiali in grado di cambiare colore in risposta a stimoli esterni di natura elettrica. Grazie ad essi diventano inutili fili e batterie esterni: da soli sono in grado di immagazzinare ioni ed elettroni.
A BREVE IN COMMERCIO – Quello utilizzato nelle “finestre intelligenti” è il Blu di Prussia, utilizzato da secoli come colorante e ottenuto dalla reazione tra il ferrocianuro di potassio e particelle cariche (ioni) di ferro. Un passo importante, secondo i ricercatori, anche se per poter mettere in commercio finestre di questo tipo saranno necessari ulteriori interventi tecnici.
BILANCIO ENERGETICO AL TOP – Una volta diventate di uso comune, le finestre intelligenti potranno contribuire in modo importante al bilancio energetico degli edifici. I vetri capaci di cambiare colore a seconda della luce permetteranno di ridurre sia l’uso dei condizionatori sia il riscaldamento, con un risparmio di energia elettrica.