ROMA – 87 ore di osservazione dei rifiuti galleggianti nei mari italiani e 1700 km di mare monitorati da Goletta Verde e Accademia del Leviatano nell’estate 2014: sotto la lente di ingrandimento il marine litter che assedia i nostri mari. Sono quasi 700 i rifiuti rilevati sulle tratte costiere prese in considerazione: dal Tirreno Settentrionale alla Civitavecchia – Barcellona; dal Tirreno centro-meridionale, allo Ionio al Mar Adriatico. Nei nostri mari si contano fino a 27 rifiuti galleggianti ogni chilometro quadrato (kmq). Rifiuti per lo più plastici con una percentuale di quasi il 90%. Lungo le rotte di Goletta Verde il team di osservatori ha incontrato 1 rifiuto plastico ogni 10 minuti.
RIFIUTI PLASTICI – Il mare più “denso” di rifiuti è il Mar Adriatico con 27 rifiuti galleggianti ogni kmq di mare, un bacino che si distingue anche per la quantità di rifiuti plastici derivanti dalla pesca: il 20%, considerando reti e polistirolo galleggiante, frammenti o intere cassette che si usano per contenere il pescato, percentuale che viene superata solo dalle buste pari al 41% e dai frammenti di plastica al 22%. Il Mar Tirreno con una densità di rifiuti pari a 26 ogni kmq conta invece la più alta percentuale di rifiuti di plastica: il 91%. Da notare che di questa ben il 34% è costituito da bottiglie (bevande e detergenti) che superano la percentuale di buste di plastica (29%) che, invece, fino all’anno scorso avevano il sopravvento. Meglio il Mar Ionio che grazie alla sua posizione geografica conta “solo” 7 rifiuti ogni kmq di mare. E, ancora, 4 rifiuti ogni Kmq per la tratta transfrontaliera Civitavecchia – Barcellona, monitorata da Accademia del Leviatano dove, però, sono stati presi in considerazione solo i rifiuti maggiori di 20 cm e in ambiente di mare alto. Nelle restanti tratte Goletta Verde ha monitorato i rifiuti dai 2,5 cm in su e ben il 75% del totale è costituito da rifiuti inferiori ai 20 cm. Le tratte più “dense” di rifiuti sono la costa di Castellammare di Stabia, dove si possono contare più di 150 rifiuti ogni kmq; più di 100 i rifiuti al kmq davanti la costa abruzzese di Giulianova e più di 30 sul Gargano, tra Manfredonia e Termoli. Bisogna comunque sempre considerare come in ambito costiero possa essere alta la variabilità del campionamento.
Sono questi, in sintesi i risultati del monitoraggio eseguito dalla Goletta Verde, la campagna di Legambiente realizzata con il contributo di Coou – Consorzio obbligatorio oli usati, Novamont e Nau!, e dall’Accademia del Leviatano nell’estate 2014, secondo il protocollo scientifico elaborato dal Dipartimento Difesa della natura di Ispra e dal Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, usando la classificazione di rifiuti OSPAR/ TSG-ML.